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Department of Archaeology

 

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Field survey, currently directed by David Yoon, has formed part of our annual fieldwork since 1997; it forms a key part of our overall landscape investigation. The goals of the BMAP field survey are to understand the nature of land use in Bova and Bova Marina throughout prehistory and history. This provides basic evidence for economic and political processes, and is also essential for setting the data from excavation into a regional context that allows social and political interpretations.

The BMAP survey uses typical Mediterranean intensive field-walking methods, as adapted to cope with a study area dominated by steep, unplowed slopes and low artifact densities. We have been studying the surface archaeology of all periods from prehistory to the early modern era. Of the roughly 75 square kilometers in the comuni of Bova Marina and Bova, we have intensively surveyed somewhat less than 10%. Coverage has been most complete in the lower part of the San Pasquale valley, but we have also made efforts to include large samples in middle and higher altitudes.

Some periods remain poorly known for a variety of reasons. No definite Palaeolithic and Mesolithic artifacts have been identified; this is perhaps because most parts of the study area do not have a stable enough geological surface to have preserved sites from so long ago. For similar reasons, prehistoric artifacts from the Neolithic and later periods are usually very fragmented and eroded when found on the surface, making it difficult to assign them to a specific period. The prehistoric artifacts in our surface collections can be broadly divided into earlier and later types, which might be described as generally characteristic of the Neolithic and Bronze Age respectively, but such a description would create a false impression that periods such as the Copper Age and Iron Age are absent, when in fact they are simply not easily distinguished from the other periods based on surface collections.

Similarly, some historic periods are poorly represented, such as the Hellenistic/Republican period and a long period from the seventh century AD to the eighteenth. Part of this can be attributed to low quantities, at some times, of well-known, highly characteristic artifacts that would make these periods easy to identify; it is also likely related in part to changes in settlement pattern and settlement density.

However, a clear picture of settlement tendencies in several important eras has begun to emerge:

  • Earlier prehistoric (Neolithic/Copper Age) pottery and stone artifacts are found in occasional small scatters at all altitudes from coastal lowlands to the Campi di Bova at about 1100 meters. This probably corresponds to a settlement pattern based primarily on small, dispersed habitation sites, with many activities carried out at other locations, such as the rockshelter at Umbro.
  • Later prehistoric (Copper Age/Bronze Age/Iron Age) pottery is more abundant in our survey than the earlier prehistoric pottery, but again seems to fit a pattern of small-scale, dispersed settlement, often making use of difficult terrain such as rocky outcrops and steep slopes, as at Sant'Aniceto.
  • Classical Greek settlement appears to have been dominated by a very large village site at Mazza. Several small rural farmsteads are also known, including the Umbro Greek site. The site at San Salvatore, whose functional place in the settlement system remains uncertain, represents an intermediate class of settlement.
  • Roman settlement was, to a greater degree than any other period before the twentieth century, focused on the coastal and valley lowlands. Several large villa or village sites are known, including two important sites excavated by the Soprintendenza Archeologica della Calabria, at San Pasquale and at Amigdalà. In addition, a large number of small farmstead-sized sites are scattered throughout both lowland and highland areas, up to about 800 meters altitude.
  • During the early medieval period, the Roman settlement system seems to have continued in diminished form, perhaps until the eighth century or so. At some time, however, a radical change occurred, with the mid-to-late medieval settlement system being focused instead on the highlands of the interior, especially the town of Bova. Few sites of this period have been found, and they are difficult to date precisely because they have very little pottery on the surface compared to the classical Greek and Roman sites.
  • The early modern period seems to have continued the later medieval settlement system heavily concentrated at the town of Bova and its immediate vicinity. The recent pattern of dispersed settlement throughout the territory does not seem to have become firmly established until the nineteenth century, and only after 1900 did the settlement system become focused on the coast.

 

 


La ricognizione archeologica o field survey, attualmente diretta da David Yoon, è parte integrante del nostro lavoro sul campo fin dal 1997 e costituisce un aspetto centrale delle nostre indagini territoriali. Lo scopo del BMAP field survey è di comprendere la natura dello sfruttamento umano del territorio di Bova e Bova Marina nelle epoche preistoriche e storiche. Una tale indagine ci può dare informazioni importanti sui processi economici e politici che hanno avuto luogo in questo territorio nel tempo, ed è inoltre essenziale per una lettura dei dati di scavo come parte di un più vasto contesto regionale che dev'essere interpretato in senso economico e politico.

Il BMAP survey impiega metodi tipici della ricognizione intensiva così come viene solitamente praticata nelle regioni mediterranee. Tuttavia, queste metodologie sono state adattate per rispondere alle peculiari esigenze di un'area di studio dominata da versanti ripidi e non sottoposti ad aratura, dove la densità dei reperti è generalmente bassa. Nell'ambito del nostro progetto sono state individuate e studiate evidenze archeologiche superficiali pertinenti a tutti i periodi dalla preistoria fino alla prima età moderna. Dei circa 75 km2 che costituiscono il territorio dei comuni di Bova e Bova Marina ne sono stati ricogniti intensivamente poco meno del 10%. La copertura è stata completa nella porzione inferiore della valle di San Pasquale, ma si è cercato di includere un campione rappresentativo dei terreni situate alle medie e alte quote.

Alcune epoche restano poco conosciute per svariati motivi. Fino ad oggi non sono stati identificati manufatti diagnostici paleolitici e mesolitici, probabilmente perché nella maggior parte dell'area indagata non vi sono superfici geologiche sufficientemente stabili da permettere la conservazione di siti così antichi. Per ragioni simili i materiali preistorici databili al Neolitico e ai periodi successivi sono per la maggior parte molto corrosi e frammentari, rendendo così difficile una loro datazione puntuale. I manufatti preistorici raccolti nel corso delle nostre ricognizioni possono essere genericamente ripartiti in materiali più antichi e materiali più recenti, e potrebbero essere definiti a grandi linee come pertinenti rispettivamente al Neolitico e all'Età del Bronzo. Tuttavia, tale classificazione potrebbe creare la falsa impressione che periodi quali l'Età del Rame o l'Età del Ferro siano assenti, mentre in realtà sono semplicemente difficili da diagnosticare sulla base dei materiali raccolti in superficie.

Allo stesso modo sono poco rappresentate alcune epoche storiche, quali il periodo ellenistico/repubblicano e la lunga fase che va dal VII fino al XVIII secolo d.C. Il motivo di questo lungo iato sembra in parte risiedere nella scarsità di manufatti caratteristici e ben distinguibili relativi a quest'epoca, ma è anche in parte da attribuirsi a cambiamenti reali nei modelli d'insediamento e a una diversa densità di occupazione del territorio.

A dispetto di queste limitazioni, grazie alle nostre ricerche inizia ad emergere un quadro coerente dei modelli insediativi in alcuni periodi preistorici e storici di cruciale importanza:

  • I più antichi manufatti in pietra e ceramica (Neolitico ed Età del Rame) sono stati individuati in piccole concentrazioni a tutte le quote, a partire dai bassopiani costieri fino ai Campi di Bova posti a circa 1100 metri slm. Tale evidenza archeologica suggerisce che il sistema insediativo dell'epoca fosse basato principalmente su piccoli siti d'abitazione sparsi sul territorio, mentre siti alternativi quali il riparo sotto roccia di Umbro erano forse frequentati per altre attività.
  • Nella nostra ricognizione, il materiale ceramico relativo ai periodi più tardi della preistoria (Età del Rame, del Bronzo e del Ferro) è più abbondante di quello relativo ai periodi più antichi, ma di nuovo sembra rispondere al medesimo modello di occupazione del territorio basata su piccoli insediamenti sparsi che spesso, come nel caso di Sant'Aniceto, sfruttavano terreni difficili quali affioramenti rocciosi e pendii scoscesi.
  • La frequentazione di epoca greca classica è fortemente caratterizzata dalla presenza di un villaggio di grandi dimensioni a Mazza. Sono inoltre attestate sul territorio svariate piccole fattorie rurali tra cui bisogna annoverare il sito greco di Umbro. Il sito di San Salvatore, la cui funzione nel sistema insediativo greco resta incerta, si colloca in una classe dimensionale intermedia.
  • L'occupazione del territorio in epoca romana si concentrava nei bassopiani costieri e nei fondovalle, con una capillarità sconosciuta fino al Ventesimo secolo. Sono note per quest'epoca diverse villae e insediamenti, compresi due importanti siti scavati dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria a San Pasquale e ad Amigdalà. Inoltre, un gran numero di siti potenzialmente interpretabili come piccole fattorie sono distribuiti sia nei bassopiani che alle quote più elevate fino a un'altitudine di circa 800 metri slm.
  • Il sistema insediativo romano sembra essersi conservato fino alle fasi più antiche del Medioevo, seppure in forma attenuata. A un certo punto, tuttavia, ebbe luogo un cambiamento radicale nei modi di occupazione del territorio, e nei secoli centrali e avanzati del Medioevo gli insediamenti sembrano concentrarsi sugli altopiani dell'interno, come ben esemplificato dal centro urbano di Bova. Sono stati identificati pochi siti attribuibili a questo periodo, che sono inoltre difficili da datare con precisione a causa della scarsità di materiale ceramico, specie se paragonato ai siti classici greci e romani.
  • Sembra che il sistema insediativo tardo-medievale si sia protratto pressoché invariato fino alla prima età moderna, con una particolare concentrazione nel centro di Bova e nelle sue immediate vicinanze. Pare invece che il modello di occupazione attuale costituito da piccoli insediamenti sparsi sul territorio non si sia compiutamente formato prima del XIX secolo, mentre la forte urbanizzazione costiera è certamente successiva al 1900.
 

© images and text copyright Bova Marina Archaeological Project 2011